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"A colpi di matita": mostra di caricature sulla Grande Guerra

Dal 19 luglio al 7 settembre 2014, si terrà a Maso Spilzi, Folgaria (TN) la mostra “A colpi di matita”, che ripercorre attraverso le principali riviste illustrate ed i suoi collaboratori, come la Grande Guerra sia stata interpretata e raffigurata prima, durante e dopo il conflitto bellico.
La struttura della mostra è di tipo cronologico ed attraversa un periodo di circa trent’anni, dai primi anni novanta dell’Ottocento alla fine degli anni dieci del Novecento.

Questa iniziativa é stata realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Comune di Folgaria nell'ambito delle manifestazioni in occasione del centenario della Prima guerra mondiale.

Per maggiori informazioni, allego il link di riferimento alla “Fondazione Museo storico del Trentino”:

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Dalle cariatidi al "De Architectura" di Vitruvio

La "cariatide" (detta anche "canèfora") é una scultura utilizzata come colonna, che rappresenta una figura femminile.  Secondo l'architetto romano Vitruvio, che ne parla già all'inizio del primo libro del suo " De Architectura ", il nome (karyàtis) significherebbe "donna di Karya": le donne di quella città del Peloponneso sarebbero infatti state rese schiave, pur mantenendo le loro vesti e attributi matronali, dopo la sconfitta e la distruzione della loro patria, come punizione per l'appoggio fornito ai Persiani.  In seguito gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso dell'edificio, per tramandare il ricordo dell'evento.  Il libro di Marco Vitruvio Pollione, intitolato "De Architectura" (ovvero, "Sull'Architettura") é un trattato latino scritto intorno al 15 a.C.  E' l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità e divenne il fondamen

I miti dell'Antico Egitto

La civiltà egizia è una delle prime del mondo; ebbe inizio circa nel 2575 a.C. .  La cultura egizia sopravvisse alle invasioni successive dei Persiani, dei Greci e dei Romani; ma quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'impero romano, i templi egiziani furono costretti a chiudere. Le antiche tombe divennero abitazioni di eremiti cristiani, i simulacri degli dèi furono distrutti ed andò dimenticato il significato delle iscrizioni geroglifiche (che furono decifrate solo a partire dal 1822 quando gli interessi europei in Egitto raggiunsero un alto livello). Le storie raccontate quali semplici miti (ad es. l'uccisione di Osiride) erano in realtà, per gli antichi Egizi, credenze religiose ben salde. Sappiamo che alcuni di questi miti venivano recitati durante le cerimonie rituali che si svolgevano nel tempio, ma, sebbene in Egitto fosse usato un sistema di scrittura fin dal 3000 a.C., la maggior parte delle storie che si raccontano sul conto delle divinità

Lo spettacolo teatrale "Così ce ne andremo" di Vittorio Calvino

In questi giorni, e più precisamente venerdì 24 aprile 2015 alle ore 21:00 , avrà luogo lo spettacolo "Così ce ne andremo" al teatro "Rosetum" in via Pisanello 1, Milano. La commedia qui rappresentata é stata tratta dall'opera omonima di Vittorio Calvino, giornalista, commediografo e sceneggiatore italiano, nato ad Alghero il 4 febbraio 1909, e deceduto a Monfalcone (dove si trovava per il varo dell'Andrea Doria), il 10 luglio 1956, a soli 47 anni. "Così ce ne andremo" é un radiogramma risalente al 1947, che tratta la storia di un uomo che, concluso il suo viaggio sulla Terra, giunge nell'Aldilà. Egli porta con sè una valigia contenente dei ricordi (alcuni piacevoli ed altri un po' meno) da cui non si vuole assolutamente separare. Il più anziano dei due custodi celesti a "guardia" dell'Aldilà gli concede però, in via del tutto eccezionale, la possibilità di scegliere un ricordo e di portarlo con sé. L'uomo rivive co